venerdì, agosto 05, 2011

 

Coca Cola per un mondo migliore?




Sappiamo bene che Coca Cola da 125 anni oltre a essere il soft drink piu venduto sulla terra è stata capace di rendersi pioniere di una versione di brand portatore di valori universali oltre che di un’equity riconosciuta in tutto il mondo. Da qualche parte avevo letto (non so se sia una leggenda metropolitana) che la parola piu conosciuta al mondo dopo mamma sia proprio il naming del ns caro brand rosso e bianco.

Ci sono stati innumerevoli posizionamenti del brand che lo hanno portato da un concetto di enjoy al concetto odierno di felicità, passando nel frattempo negli ultimi tempi a un riposizionamento basato sulla modalità di fruizione in famiglia e durante i pasti, che a mio parere è legato solamente ad un incremento delle vendite delle bottiglie da 1,5 e superiori.

Nello spot analizzato (argentino) e vincitore quest’anno di un argento a Cannes, notiamo come questo concetto di felicità abbia raggiunto la sua massima espressione, valorizzando in antitesi issues negative mondiali con risposte di entità globale minore ma capaci di far sorridere e farci infine credere davvero che alla fine il nostro mondo non è tanto lontano da quello che sogniamo.

La potenza del brand e la sua capacità di comunicare i suoi valori è espressa alla massima potenza in questo spot: esso esce fuori solo alla fine, dopo un crescendo di negatività e contro negatività positive, quest’ultime molto più forti in termini numerici e di importanza valoriale (alcune ti fanno anche riflettere su come va veramente il mondo postmoderno: su google amore ha più risultati di paura). Si passa quindi ad una affermazione chiave, che riassume tutte le precedenti e mostra sia a livello grafico che visivo che è Coca cola il portatore della felicità. Il brand ci crede, e noi dobbiamo credere in un mondo migliore: nel momento in cui 1 arma viene venduta, 20.000 persone CONDIVIDONO una Coca Cola.

Quindi il rapporto esponenziale è 1 a 20k in termini di positività, Coca Cola è 20k volte più forte e positiva di un’arma. E’ lei stessa il mezzo di unione tra le persone, strumento universale di una convivialità che da enjoy (prima da solo e poi together) è passata a happyness (da solo ma soprattutto together).

Il coro dei bambini di ogni razza alla “we are the world” che canta Whatever degli Oasis è la ciliegina sulla torta del direttore creativo: solo loro il futuro, sono loro i soli capaci a credere e a sperare in un futuro migliore e ottenerlo proprio come loro lo sognano. I paragoni tra il bene e il male sono visti infatti con i loro occhi: pupazzi, soldi del monopoli, video divertenti su internet (loro ci sono nati con la multimedialità e la rete). Sono loro a dire a noi adulti che ci sono un sacco di ragioni positive per credere a questo mondo migliore e ce lo dicono sorridendo, mentre noi siamo incazzati neri e disperati di come vanno le cose.

Coca Cola ce lo fa presente e si fa portatore di questo, suggerendoci cmq che in 125 anni di storia lei c’è sempre stata e ci sarà sempre, nel bene e non nel male.

Per vedere lo spot: http://www.youtube.com/watch?v=9dHOzw5KSlE

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giovedì, luglio 08, 2010

 

Un tricheco per amico


Le pubblicità di Perfetti Van Melle le ho sempre trovate adorabili e veramente fuori dal coro, valorizzate oltretutto dai vari premi che raccattano sempre. Come dimenticare quella del condizionatore umano, semplicemente fantastica, così come quella del venditore di bottiglie di freschezza nel caldo brasiliano.

La nuova del tricheco però è veramente impressionante: riuscire a unire l'amicizia essere umano-animale e scinderla dai soliti cani, gatti e pappagalli utilizzando un animale che non ti aspetti, ma che identifica bene il concetto di freschezza tipico delle loro pubblicità, è davvero inaspettato!

E' però la narrazione che rompe ancora di più gli schemi, con il semplice gioco da bambini che tutti ricordiamo: quello delbattimani, unito alla capacità di durare il più possibile nell'alternanza dei battiti. Un'ulteriore simbolo di amicizia, più umana, grazie al quale capiamo che esiste parità di trattamento tra i due protagonisti: loro non si considerano diversi, ma semplicemente due amici che stanno giocando insieme, in questo caso a casa dell'amico tricheco, nel suo ambiente familiare, come se fosse il giardino di casa.

L'inverosimilità della situazione si ribalta in un contesto quotidiano del tutto normale se estrapoliamo solo la situazione e l'atteggiamento dei due: è il tricheco che chiede di giocare, rafforzando il concetto iniziale dell'amico dell'uomo inteso come pet ma che diventa via via sempre più umano.

Ma ecco il colpo di genio che completa la narrazione e trasforma l'inverosimilità nella quotidianità: è il trichecho e non l'umano che con lo scherzo dello schiaffo raggiunge la massima umanizzazione possibile e completa il processo di transizione.

E come due amici, dopo lo scherzo ecco il pronto abbraccio, che riappacifica i due e li mantiene uniti per sempre, come ogni giorno.

Il concetto di freschezza non è questa volta il punto focale dello spot come nei precedenti casi, dove l'elemento centrale era il flusso d'aria ghiacciata risolutore del problema. Questa volta è messo in secondo piano, quasi di contorno, ma sempre vivo e presente in tutto il girato. Si identifica infatti nei ghiacci, nell'ambiente polare e soprattutto con il tricheco, amico indispensabile come indispensabile è il Vigorsol, la cui freschezza intrinseca del suo essere è innata come lo è nel tricheco, l'amico indispensabile e per tutta la vita.


Favoloso.



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martedì, marzo 02, 2010

 

San Paolo è diventata Santa??

Cari Amici,



vorrei commentare i 60 e 90" che sono on air in questi gg su tutte le reti, anche Telelombardia e 7Gold durante il processo di Biscardi. Il regista dev'essere davvero bravo, ma io la prima volta che li ho visti ho faticato a riconoscere che fosse uno spot istituzionale, sicuramente l'effetto è voluto.

Plus: forse l'idea che sia una specie di fiction attira l'attenzione e coinvolge, dal momento che siamo nell'era delle fiction e dell'identificazione con questi personaggi della vita quotidiana?

Minus: forse la difficoltà di riconoscere che è uno spot porta a non capire? non è cosi immediata l'associazione sogni-prestito-S.Paolo-la banca che realizza i tuoi sogni e le storie a lieto fine dei 60".

In tutti i casi hanno investito molti milioni e la produzione è davvero importante, speriamo che il ritorno sia immediato, perche le regole base stile carosello non sono state certamente usate (la ripetizione del brand x 3 volte) e capisci (non tutto subito) solo nel cartello finale.

Certo che la Gialappas...

domenica, febbraio 14, 2010

 

Perchè devo lasciare le passioni?

E' quello che mi sono chiesto da un po, e quindi ho deciso: si riapre il blog, per me stesso e per gli altri. A breve torneremo con un nuovo post, giusto il tempo di avere un update degli ultimi commercial!
A presto

giovedì, luglio 05, 2007

 

La macchina del popolo


Non vi aspettate che parli della Volkswagen. Parlerò invece dei due 90” andati in onda ieri sera in occasione del lancio della nuova 500.
Pensare che una persona come Marchionne, di cui ho un’ammirazione profonda e ineguagliabile, possa avere anche capacità di copy, nonostante 5 importanti proposte di comunicazione presentategli dalla ex.BGS mi dà i brividi. Il testo, redatto prima in inglese in 1 ora e mezzo di pensiero, ha qualcosa che ha dell’incredibile: la nuova 500, differentemente dalla Grande Punto (l’immagine del rilancio e dei profitti), è la consacrazione del marchio Fiate ne diventa immagine e simbolo.
Fiat 500 è l’auto di tutti, l’emblema dell’evoluzione di 50 anni di storia italiana racchiusi nel passaggio dalla prima versione a quella del 4 luglio. Un lavoro d’immagine, una presa di posizione di Fiat, che ci illustra i bei e brutti momenti del periodo menzionato, una macchina di tutti gli italiani, un simbolo dell’Italia brutta e bella, triste e felice.
L’abilità del genio creativo e dirigenziale di Marchionne permette di emozionare visivamente lo spettatore, creando sentimento nazionale nella sua incarnazione di italiano: è come se lo spettatore abbia vissuto tutti questi momenti, anche se si tratta di un bambino di 8 anni, perché le immagini che scorrono sono icone del nostro tempo e degli ultimi 50 anni di storia italiana. Il copy parla infatti del tempo, il nostro tempo.
Il tempo, la storia, i personaggi che l’hanno rappresentata e che la rappresentano: questo insieme ha il compito di formare il carattere, la persona, il proprio giudizio e la propria visione della società. La società, fatta di persone, che è artefice stessa del cambiamento.
Tutto questo quindi di conseguenza, appartiene a tutti noi, cosi come la 500, icona e simbolo della storia italiana, del rinnovamento, del “miracolo italiano”. Così come la nuova 500, che riassume e rappresenta tutto, rappresenta noi, è nostra, c’è una parte di noi che vive nella sua immagine e nella sua realtà.
Tutto questo unito dalla presenza del bambino di nuovo cinema paradiso, collante del filmato: lo sguardo divertito finale di lui è la più innocente felicità e consapevolezza di tutto questo, del bene e del male ha rappresentato l’italia, della capacità di insegnamento e formazione della società in cui viviamo e della capacità di modificarla a nostra volta.
La nuova 500 rappresenta la chiusura di un cerchio e l’apertura di un altro.
Grazie Marchionne. Chapeau.

Ecco le due versioni

http://www.youtube.com/watch?v=ZIstcCzloJA
http://www.youtube.com/watch?v=YiNvGRA0DfU

lunedì, giugno 25, 2007

 

...E alla fine vince lui...


non me lo aspettavo ma penso sia un GP giusto, perchè non è solo la pubblicità in se ma il mondo creato da Unilever con Dove, in antitesi con tutti gli altri grandi brand che ostentano la bellezza. Uno spaccato di realtà che rassicura le persone e che le fa vivere meglio... non siamo su Second Life, qua non si è tutti fighi... E' una denuncia che merita il premio, e permette di aprire gli occhi a molte adolescenti che finiscono per ammalarsi a forza di vedere idiote sullo stile di Paris Hilton.
Complimenti per Evolution...

Scontati gli ori per coca cola videogame, Levi's e Paint di Bravia, che secondo me ha non ha paragoni con il suo predecessore, ma comunque rimane un grandissimo spot.
Al prossimo anno!

http://www.youtube.com/watch?v=MFPGa0pKyTg

mercoledì, giugno 20, 2007

 

Cannes Lions 2007

Sono iniziati i Leoni, speriamo di prendere qualche premio nei film...! vi terrò informati!

martedì, giugno 12, 2007

 

Un bianco che trilla!



Ho visto una pubblicità ironica di un dentifricio norvegese che sceglie creativamente di rappresentare il suo plus di prodotto in un’atmosfera seriosa e diversa dal suo habitat naturale (il bagno).
Siamo in un teatro e stiamo assistendo all’esecuzione di una sinfonia: ovunque persone benvestite, altolocate e un direttore d’orchestra impeccabile. Uno strumento musicale in particolare è incarnato da una donna che puntualmente, ad ogni richiesta del direttore d’orchestra, “suona” il suo sorriso bianchissimo, cosi splendente da e completare così un’esecuzione musicale perfetta. Un bianco dei denti che nessun altro prodotto può dare, illuminante e musicalmente ineccepibile. Un plus di prodotto che esula dalla solita ricercatrice Mentadent o dalle solite demo dei microgranuli che entrano nei disegni dei dentoni… E si ricorda molto più facilmente perché si distingue dalla massa procteriana e unileveriana, basata su demo e funzionalità di prodotto.
Eccovi il link:
http://www.youtube.com/watch?v=59Eglkl7j_M

mercoledì, giugno 06, 2007

 

60 anni di matrimonio


Cari bloggers, vi chiedo scusa per questo periodo d’assenza ma ho avuto un mese difficile per via del cambio di lavoro ecc. ecc. Oltretutto, pur cercando ti tenermi sempre informato il più possibile, non riesco più ad avere quel contatto diretto con il mondo della pubblicità come quando ero in agenzia. Comunque, eccomi in un momento di pausa, che sfrutterò per presentarvi e autopromozionare la nuova pubblicità della Shell (oddio nuova, è da 2 settimane on air!)
Il nuovo spot Shell V-Power ci permette di ammirare le più famose Ferrari da corsa sfrecciare lungo le strade delle più importanti città del mondo, in un giro record che racchiude 60 anni di partnership Shell – Ferrari.
Vediamo quindi un’evoluzione della macchina da formula uno come se compiesse un giro veloce di un gp qualsiasi, ma si tratta invece di un giro del mondo, ad affermare la multinazionalità di Shell, la partnership salda che dura da tempo immemore e la potenza che tale carburante dona alla macchina. Tutto questo permette di compiere un giro record che termina con la misurazione del tempo e rifornimento in una stazione di servizio Shell da parte di un gestore. C’è un velo di ironia in questo, ma è fatta davvero molto bene: il gestore blocca il cronometro, è contento del tempo impiegato e gli mette benzina alla Ferrari F1 con una comune pompa V-Power.
V-power è vista quindi come parte integrante di Ferrari, diventando così la “Ferrari” delle benzine, fortemente diversa per prestazioni rispetto alle altre benzine definite “normali”, proprio con lo scopo di ribadire la differenza di prestazioni e di valore del prodotto. E’ ovvio che tutto quello che gira intorno all’universo Ferrari, considerata la migliore macchina esistente per brand e prestazioni, è visto di conseguenza come ottimale. Se devo scegliere un prodotto ovviamente scelgo il migliore. Di conseguenza Ferrari è il massimo = associazione con V-Power = V-Power è il massimo. Elementare no?!!
Ah dimenticavo… E’ costato 3 milioni di dollari, la più alta spesa mai realizzata per uno spot tv, è tutto vero niente blueback e niente computer, hanno utilizzato tutte ferrari vere e praticamente mezzo mondo di location!
Secondo me becchiamo anche qualcosa a Cannes il prossimo anno!

Vi mando il link:
http://www.youtube.com/watch?v=v6gcwIt5nSM

venerdì, maggio 18, 2007

 

Il piacere di mangiare sano. La rivincita.




Tradizione, genuinità e natura. Questi sono i tre valori che scaturiscono dai teaser istituzionali di Mulino Bianco in affissione in questi giorni, rappresentatni le tre linee di prodotti: dolci, leggeri e pane.
Una comunicazione splendida che incarna i valori immortali del brand: altro che gladiatori, papà felici di dare il biberon ai loro figli che piangono alle 3 di notte, scambi di giocattoli per una brioche, ditate di bambino nel pane e altri stereotipi irreali.
C’è il ritorno al key visual del mulino, a ciò che ha rappresentato una generazione di prodotti improntati sul mangiare sano, sulla genuinità e qualità che solo le cose fatte come una volta e a mano possono dare, al mulino immerso nella natura che produce la farina più sana e genuina che esista. Al panettiere di un tempo, che preleva direttamente la farina dal mulino e la trasforma grazie alla sua tradizionalità e professionalità nel pane genuino, trasportandolo con la semplicità di una bicicletta.
Ci si immerge nella natura, senendosi trasportati in un mare di grano che ti avvolge e ti spinge verso l’icona del mulino, simbolo di una visione e allo stesso tempo garanzia di qualità del prodotto.
Restiamo in attesa dell’on air definitivo.
I miei più grandi complimenti alla mia più grande scuola.

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