venerdì, maggio 26, 2006

 

Come Scrisse Ogilvy

Come il titolo del libro che scrisse Ogilvy all'apice della sua fortuna (e bravura), inizio questo blog sul mondo della pubblicità. Un mondo di persuasione non più occulta, di frasi famose i cui autori ancora ci campano, di famiglie felici che mangiano le loro brioches con la canzone del Gladiatore e di lumache che corrono un gran premio con il solo scopo di far vincere un oro a Cannes alla BBDO. Ma anche un mondo incredibile, divertente, spumeggiante, dove i motori diesel fluttuano felici nell'aria e la natura canta allegra l'inno della sua gioia (con tanta felicità della Honda).
Vi chiederete: e TU cosa c'entri con tutto questo? Beh, la risposta è semplice: quando vivi per 25 anni dentro una casa dove ci sono Macintosh con mele arcobaleno, cavalli che ridono e ippopotami che sbadigliano allora incominci a domandarti cosa ci sia dietro e quali siano le regole che definiscono tutto questo. E aarrivi alla conclusione che tutto ciò è così perchè questo è un mondo in cui NON ci sono regole, ma GENI.
Quindi, dopo 5 anni d'università e uno di master a spiegarmi Reason Why, Star strategy e Brand Image, incominci a porti delle domande: ma il Maestro Bernbach, quando ha pensato a Think Small, pensi che si sia fatto tutte ste seghe mentali o l'insight era uscito fuori perchè semplicemente era un genio? Ma allora che cazzo studio a fare tutte ste menate quando poi è il colpo d'autore, il David Droga della situazione (Mister 42 Leoni a Cannes) che t'inventa l'idea creativa e ti riempe la casa di yogurt? E quindi questo non è un riconoscimento al suo immenso genio (oltre ai 30.000€ mensili che si insacca di stipendio)?
Un giorno al Master è venuto un professionista decaduto, il buon Mignani della "Milano da bere" (uno di quelli che ci campa ancora per intenderci) e ci ha raccontato un aneddoto che ho condiviso apertamente: "un bel giorno di giugno, un bauscia milanese in giro per la campagna col suo bel cayenne turbo alla Ranzani sente all'improvviso un rumore strano provenire dal motore della sua macchina. Questa all'improvviso si ferma e il bauscia, accortosi del problema, incomincia a guardarsi in giro per cercare qualcuno che lo auti. Vede allora un vecchio contadino col suo trattore che lavora il campo e, chiamatolo, questi si dirige col suo mezzo e esamina il problema. Il bauscia gli chiede quindi se col suo trattore possa accompagnarlo al più vicino meccanico ma l'uomo, aperto il cofano, tira una martellata incredibile al centro del motore. Il bauscia urlante chiede cosa stia facendo, ma il contadino lo invita ad accendere la macchina. Incredulo, il bauscia gira la chiave e di colpo la macchina riparte! Incredulo, il bauscia ringrazia il contadino chiedendogli il compenso per il "lavoro". L'uomo allora gli risponde:"1002 euro". Il bauscia, sorpreso, chiede il perchè del prezzo folle e delle 2 euro. Il contadino afferma quindi: "2 euro per essere sceso dal campo col trattore e 1000 euro per la martellata". Il bauscia allora, ridendo, gli chiede: "1000 euro per una martellata, ma sei fuori?". Il contadino allora risponde "Sì, ma io sapevo dove darla." Questa è professionalità, e va pagata. La pubblicità è fatta da professionisti, e quindi va pagata.

Comments:
Geni? Mah, senz'altro hanno fantasia.
Ma alla pubblicità preferisco un autore, uno scrittore o uno sceneggiatore.

O un inventore di videogames.
 
Non è solo fantasia. Anzi è anche fantasia. Ma tieni conto che stiamo parlando della pubblicità geniale, non di tutta la pubblicità. Ho parlato di professionalità. e quindi il genio è colui che fa della pubblicità professionale che rompe gli schemi. Come Bernbach.
 
A parte rompere.... gli schemi, dobbiamo calarci nella quotidianeità di 1,2 milioni di spot l'anno in cui la creatività è tanto più importante quanto riesce a trasmettere dei valori importanti al brand e quindi, ogni tanto, a vendere qualche pezzo in più. Se perdiamo questo punto di vista e guardiamo solo le zampate creative (droga, spinelli e coca), potremmo rimanere abbagliati da finti miti che si spendono nel giro di poco tempo.
 
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